M.: Sono direttore tecnico presso Biancalani dal 2015. Ho voluto fortemente questo lavoro perché desideravo mettermi alla prova nel settore meccano-tessile, così legato al nostro territorio. Fino a quel momento, mi ero dedicato ad attività di ricerca – prima con un dottorato e poi come ricercatore e consulente – per molti anni, e avevo già contribuito a creare macchinari innovativi per grandi aziende private. Desideravo rimettermi in gioco, riallinearmi allo stato dell’arte della tecnologia meccano-tessile e dare così il mio contributo, provare a fare la differenza.

S.: Lavoro presso Biancalani da cinque anni come meccanico montatore, ma amo il mio lavoro da sempre. Quando ero un ragazzino, vedevo mio padre che riparava oggetti e, quando non era possibile rimetterli in sesto, li passava a me. All’inizio, ci giocavo e basta, poi ho iniziato a usarli per costruire altri oggetti. Credo che sia nel mio DNA. Alla Biancalani, posso fare quello che amo e, altrettanto importante, sono stato accolto come parte della squadra fin dal primo giorno. Non mi era mai capitato di trovare un approccio così empatico ed era incredibile partecipare ai briefing, formare un cerchio e ascoltare le opinioni più disparate e poi dire la mia. Oggi magari sembra piuttosto normale, ma allora non lo era affatto, credetemi. E niente è cambiato a riguardo. È il lavoro di squadra che dà un valore aggiunto.

Quindi cosa significa per te “fare la differenza nel contesto aziendale”?

M.: Credo che riuscire a comprendere il più velocemente possibile quale sia il cuore del problema sia essenziale, perché evita uno spreco di tempo e risorse. Inoltre, avere un ruolo gestionale significa pensare ogni progetto a 360 gradi, dalla risoluzione di un piccolo problema all’invenzione di un nuovo elemento. Anche saper organizzare il lavoro degli altri è fondamentale, cosicché ognuno possa dare il meglio e collaborare con i colleghi. Il lavoro di squadra fa davvero la differenza. E non bisogna dimenticare la concentrazione perché l’errore è sempre dietro l’angolo.

S.: Sono d’accordo: concentrazione e precisione sono essenziali, specialmente nel nostro caso per garantire sicurezza e qualità. Nello specifico, la precisione è obbligatoria: i macchinari vengono creati e assemblati nella sede centrale Biancalani, ma poi verranno riassemblati da una squadra in loco il cui lavoro non può essere ostacolato da errori precedenti. Inoltre, credo che essere propositivi sia un altro aspetto fondamentale, così come immaginare possibili soluzioni, specialmente quando si è davvero ascoltati, come in questo caso. È molto gratificante. Non ultimo, fare la differenza significa essere propensi a cambiare ed evolvere così da diventare professionisti completi. Io sono stato assunto come trasfertista, per assemblare macchinari in tutto il mondo, il che non è stato possibile, finora, per via della pandemia. Ma qui alla Biancalani ho potuto ampliare le mie competenze, migliorare l’approccio al problem solving e la conoscenza della lingua inglese. A mio parere, tutto ciò significa essere pronto a fare la differenza.

Qual è la parte migliore del tuo lavoro?

M.: Seguire un progetto dall’inizio alla fine, in particolare la parte creativa, far combaciare teoria e pratica sono sicuramente le cose che preferisco. Alla Biancalani, non creiamo macchine tradizionali: l’azienda ha investito in tecnologie avanzate per portare innovazione, o meglio, per combinare alla perfezione tradizione e innovazione. È ciò che rende Biancalani un nome noto e sempre più riconosciuto all’estero. Anche e soprattutto questo fa la differenza nel settore meccano-tessile.

S.: Ciò che preferisco è vedere i macchinari che ho assemblato funzionare così bene – e a volte sembra davvero che stiamo assemblando qualche sorta di macchinario futuristico. Per me significa essere davvero soddisfatto del mio lavoro e a volte mi cambia la giornata. Ma confermo che il lavoro di squadra è essenziale: quando c’è una vera collaborazione tra colleghi a tutti i livelli, puoi stare certo che non ci saranno intoppi. E ci si sente bene a far parte di una realtà del genere.